Evidentemente la desinenza -ino scatena la furbizia nella sua più squallida versione, rendendo per alcuni irresistibile la tentazione di prendere scorciatoie illecite sia sul proprio posto di lavoro sia lungo le graduatorie di persone che vogliono salvarsi dal Covid-19. Fatto sta che i carabinieri di Perugia hanno scoperto un imprenditore calzaturiero che, grazie alla complicità della moglie, dipendente universitaria, si è indebitamente inserito nella lista degli operatori scolastici compresa nella piattaforma online delle prenotazioni vaccinali, ottenendo l’ambita iniezione. Insomma, da ricco manager a bidello.

Oltre 100.000 irregolari

Purtroppo non è un caso isolato. Si stima che questi furbetti siano stati fino ad oggi ben oltre 100.000 in tutta Italia, numero ottenuto sommando il numero dei vaccinati che, risultanti dalle liste del Ministero, non fanno comunque parte delle categorie regolarmente previste. La certificazione falsa più gettonata è quella di “soggetto fragile e vulnerabile“. Tuttavia non mancano esempi meno facili da scoprire, come nel caso di tanti medici in pensione che potrebbero o non potrebbero – alle Procure il compito di indagare – continuare a esercitare privatamente la loro professione. Il caso più complesso è però quello rappresentato da coloro i quali, ricorrendo a sistemi più o meno raffinati, che possono andare dalla semplice occhiata fugace al più tecnologico hackeraggio, riescono a impossessarsi dei link riservati al personale delle Aziende socio sanitarie e agire illecitamente sugli elenchi.

Il caso dell’ASST Santi Paolo e Carlo

È quanto accaduto, per esempio, all’ASST dei Santi Paolo e Carlo di Milano che, però, grazie al suo severo sistema di controllo che prevede una verifica finale prima dell’accesso al Centro vaccinale del Centro Ospedaliero Militare, ha impedito che 220 persone riuscissero nel loro intento. Si sarebbe trattato dello 0,4 per cento degli oltre 18.000 vaccinati nella struttura lombarda. Resta comunque accesa la polemica politica sui sistemi di prenotazione, ritenuti all’origine troppo facili da manomettere.