Come stabilito dal Ministero della Salute, il 14 aprile scorso è iniziata la somministrazione della quarta dose di vaccino anti-Covid, altrimenti detta “secondo booster”. Ad esserne interessati, gli ultraottantenni, gli anziani residenti nelle RSA – Residenze Sanitarie Assistenziali – e i soggetti over 60 in condizioni di elevata fragilità. Purtroppo, però, la risposta da parte della popolazione è stata decisamente deludente: il primo giorno, in Lombardia, le prenotazioni sono state circa 11.000 su un totale di 830.000 persone interessate; in Campania, dove si è scelto di ricorrere alla somministrazione dietro semplice presentazione, si sono sottoposte al vaccino 164 persone su 300.000 aventi diritto.
A fronte di questo inquietante risultato, che molti non esitano a definire come un vero e proprio flop, Nino Cartabellotta, presidente della Gimbe – l’organizzazione indipendente che suggerisce al governo italiano le strategie per affrontare la pandemia – è arrivato a ipotizzare la necessaria adozione di una “chiamata attiva”. Insomma, qualcosa che assomiglia all’obbligo vaccinale.

Reticenza ed evidenze scientifiche

Insomma, ancor più di quanto riscontrato in occasione delle precedenti campagne, questa diffusa reticenza nei confronti della quarta dose sarebbe generata dall’errata convinzione di una raggiunta innocuità del virus o, ancora, dall’altrettanto errato timore di un alto rischio di effetti collaterali gravi.
Ma, come già avvenuto, sono le risultanze delle più severe indagini statistiche a dimostrare che è assolutamente necessario sottoporsi anche a questa somministrazione. Illuminante, in particolare, l’analisi pubblicata sul New England Journal of Medicine, che riporta i risultati di un’analisi condotta in Israele su 182.122 persone di età superiore ai 60 anni: metà vaccinata con sole tre dosi; l’altra metà con quattro. Ebbene, in questa seconda metà di individui, nel periodo tra il settimo e il trentesimo giorno successivi alla somministrazione, è stata riscontrata una netta diminuzione di tutti gli indicatori di rischio: in media, -45% nel rischio di infezione, -55% nel rischio di Covid sintomatico, -62% di forme gravi, -68% di ricovero e -74% di morte.

Quando e come richiedere la quarta dose

La somministrazione della quarta dose di vaccino anti-Covid (secondo booster) deve avvenire dopo almeno 120 giorni dalla terza (primo booster) ed è vietata a coloro i quali abbiano contratto l’infezione dopo quest’ultima. Per farne richiesta basta rivolgersi al proprio medico di famiglia o presso le farmacie, oppure ancora attraverso la piattaforma di prenotazione via-internet. Per prenotarsi è necessario disporre della Tessera Sanitaria in corso di validità, dalla quale ricavare il codice fiscale e le ultime 13 cifre del codice numerico (TEAM) posto sul retro. 72 ore prima dell’appuntamento prenotato, viene inviato automaticamente un sms che ne ricorda il giorno e l’ora.
Chi risiede nel Lazio, può ottenere assistenza alla prenotazione chiamando il numero 06 164161841, attivo dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30 e il sabato dalle 7.30 alle 13.00.
Per le richieste di vaccinazione a domicilio, si può contattare il numero verde 800118800.