Nell’ampia gamma degli esami diagnostici, quelli radiologici occupano una posizione di primaria importanza. Tuttavia, per la complessità degli strumenti necessari al loro svolgimento e per le figure professionali coinvolte, il paziente è quasi sempre costretto a recarsi presso il laboratorio di riferimento, cosa che può risultargli estremamente complicata – se non addirittura impossibile – in caso di disabilità, di non autosufficienza o di allettamento. Provvidenziale, quindi, la possibilità di ricorrere agli esami radiologici a casa o presso altri luoghi, come le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA).
Quali possibili e quali no
Non tutti gli esami radiologici possono essere eseguiti a domicilio, poiché alcuni di essi richiedono attrezzature che, per complessità e dimensioni, non sono trasportabili. Perciò, nessun problema tecnico per ciò che riguarda le rx torace e gabbia toracica, bacino e anche, ossa lunghe e relative articolazioni (spalla, omero, gomito, mano, polso, femore, ginocchio, gamba, piede, caviglia), colonna vertebrale. Purtroppo, almeno fino a quando la tecnologia non permetterà di realizzare strumentazioni più compatte e leggere, tutte le altre tipologie restano tagliate fuori.
L’importanza dell’ambiente
Va pur detto che eseguire una radiografia non è come fare una foto-tessera. Innanzi tutto, essendo il paziente sottoposto a radiazioni, è assolutamente necessario creare intorno a lui – e di conseguenza anche intorno alle persone a lui prossime – una speciale barriera protettiva. Insomma, la sua stanza deve essere trasformata di fatto in una sala diagnostica. Anche per questo motivo, le strutture sanitarie che offrono questo importante servizio devono essere espressamente autorizzate.
La procedura
L’esame radiologico domiciliare deve essere prescritto da un medico. Successivamente, egli stesso o il paziente devono richiedere la prestazione al medico radiologo della struttura di riferimento. Questi ne valuta l’appropriatezza in base a quanto previsto dalla legge (con riferimento, in particolare, al principio di giustificazione espresso dall’ art.3 del Decreto Legislativo 26 maggio 2000, n.187) e, in caso positivo, concorda un appuntamento presso il domicilio del paziente. Qui, il tecnico di radiologia medica esegue l’esame in base alle indicazioni del medico e, generalmente per via telematica, traferisce alla struttura i dati acquisiti per la loro elaborazione e refertazione. Per sapere se gli esami di radiologia domiciliare rientrano nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), è necessario rivolgersi alla ASL di appartenenza.