Da quando, nei primi Anni Sessanta, è stato autorizzato come colorante alimentare, il biossido di titanio – identificato con la sigla E171 – viene largamente utilizzato, soprattutto come sbiancante, in una grande varietà di alimenti, molti dei quali dedicati ai consumatori più giovani e, addirittura, ai neonati: dunque, oltre alle gomme da masticare, alle caramelle, ai confetti di cioccolata e alle creme spalmabili, anche le pappe pronte.
La novità di questi giorni è che, per voce di Madged Younes, presidente della commissione sugli additivi alimentari e aromatici, l’European Food Safety Authority lo ha dichiarato “non sicuro”.
Più decisa la Francia che, nel 2020, lo ha addirittura vietato. Intendiamoci, ciò non vuol dire che si tratti di una sostanza letale. Tuttavia il sospetto che il suo assorbimento da parte dell’organismo possa portare a fenomeni di genotossicità è più che fondato, tanto che l’Organizzazione Europea dei Consumatori, con sede a Bruxelles, ha già sollecitato la Commissione UE a intraprendere al più presto le iniziative necessarie ad estendere il divieto a tutti gli stati membri.