Si intitola “Sopravvivenza: 30 ore in una zattera”, l’articolo firmato dal giornalista Nico Caponetto e pubblicato dalla rivista NAUTICA che ha vinto, il 13 aprile scorso, la XIV edizione del premio letterario “Carlo Marincovich”.
Due uomini e una donna, naufraghi volontari
In esso si racconta l’esperienza dell’autore e di due volontari, un uomo e una donna, che insieme hanno voluto vivere direttamente l’esperienza di un gruppo di naufraghi alla deriva, in attesa dei soccorsi. Poiché gli aspetti psicologici e fisici di una prova così severa, da svolgere al largo della costa di Chiavari, costituivano una delle principali finalità dell’articolo, la direzione della rivista ha chiesto a Medical Service Assistance / il Medico a Casa di organizzare l’insieme delle visite e degli esami di laboratorio, nonché un servizio di immediato soccorso in caso di effettiva emergenza.
Gli esami clinici prima del test
Nelle 24 ore precedenti il test, i tre protagonisti sono stati sottoposti ad accurate visite e a completi esami di laboratorio, sia per verificarne la perfetta idoneità alla prova sia per avere un quadro clinico di riferimento che permettesse di valutare, immediatamente dopo, le prevedibili modificazioni che si sarebbero prodotte in ciascuno di loro. Alle 9 del mattino in punto, dal veliero “Knuddel”, messo a disposizione da FB Yachting di Lavagna, Nico Caponetto ha lanciato in mare la zattera e ci è letteralmente saltato dentro, seguito dai suoi due compagni. Per ben 30 ore, durante le quali le condizioni meteorologiche sono peggiorate drammaticamente, fino ad assumere le caratteristiche di una burrasca, i tre naufraghi volontari hanno avuto a disposizione esclusivamente le dotazioni standard incluse nella zattera: acqua in buste di plastica, barrette energetiche, pillole per il mal di mare, tute termiche.
Gli esami a fine prova
Come detto, al termine della prova i tre naufraghi sono stati sottoposti nuovamente alle visite e agli esami clinici che hanno messo in luce i pesanti effetti dello stress psicofisico subito nel corso del test. Sebbene non prevista, è stata pure eseguita l’analisi chimica dell’acqua contenuta nelle buste, poiché il suo pessimo sapore/odore aveva creato molte perplessità circa la sua potabilità, risultata poi accettabile sul piano batteriologico ma non su quello organolettico, dichiarato anzi fortemente negativo per il rischio di indurre il vomito, reazione assolutamente da evitare poiché, oltre al pesante malessere, provoca una rapida disidratazione. In un breve video su YouTube, il gruppo che ha svolto il test ha voluto ringraziare Medical Service Assistance per la perfetta organizzazione.
Le motivazioni del premio
Alla cerimonia di premiazione, svoltasi presso il Circolo Ufficiali della Marina Militare in Roma, il celebre yacht designer Sergio Abrami ha dichiarato: “Questo articolo di Nico Caponetto è un buon esempio di come la stampa specializzata possa contribuire seriamente alla cultura del mare, trattando argomenti seri, dove anche il solo divulgare problematiche legate alla sicurezza in mare può già essere di aiuto al diportista”.